Le Alpi Cuneesi sono un vero paradiso naturale incastonato tra le vette maestose delle Alpi Marittime e Cozie e le verdi vallate del Piemonte.
Questo vasto territorio offre un'infinità di esperienze outdoor, dalle escursioni panoramiche alle avventure più impegnative, immergendosi in paesaggi mozzafiato e incontaminati.
Con una vasta rete di sentieri che si snodano tra valli selvagge e cime imponenti, dai panorami spettacolari del Monviso, il "Re di Pietra", alle suggestive passeggiate lungo i laghi alpini, ogni escursione sulle Alpi Cuneesi è un'opportunità per immergersi nella bellezza e nella tranquillità della natura.
E non mancano le sfide per gli escursionisti più esperti, con vie ferrate e traversate alpine che possono offrire emozioni uniche.
In questo articolo, vi porterò in un viaggio attraverso le cime, i boschi, i laghi e i rifugi delle Alpi Cuneesi, esplorandole attraverso alcune delle escursioni più iconiche e imperdibili che questa zona alpina ha da offrire.
Per ognuna di queste escursioni, compiute prsonalmente, troverete non solo una piccola descrizione ma anche rimandi a schede tecniche, mappe e resoconti più dettagliati.
Siete pronti a preparare il vostro zaino e a partire per un'avventura indimenticabile sulle Alpi Cuneesi?
Anche quest'anno,purtroppo, è arrivato l'autunno. Abbiamo cercato di allungare il più possibile l'estate, ma nulla da fare ...inesorabilmente le calde giornate si stanno trasformando in brumose, gelide e umide.
Non è che odi così tanto questa stagione, un pò triste, quanto il fatto che qui, dove abito io, occupa gran parte dell'anno e, in certi inverni particolarmente rigidi, inizia ad Ottobre e si prolunga fino alla fine di Aprile!!
Per esorcizzare un pò l'arrivo della brutta stagione, cosa c'è di meglio, allora, di una bella passeggiata in montagna per catturare in scatti fotografici i colori accesi dell'Autunno e la natura che cambia?
Durante l’estate è nostra abitudine trascorrere una settimana di vacanza in montagna, dedicando il nostro tempo ad uno dei nostri sport preferiti: il trekking.
Visto che viviamo già vicino alle montagne, per variare un po’ il paesaggio, è da qualche anno che questo periodo lo trascorriamo con il camper in Valle d’Aosta, dove ci sono diverse possibilità per fare escursioni che possano essere fatte anche dalle bambine. Di solito non ci fermiamo mai in un unico posto, ma, approfittando della nostra casa itinerante, giriamo diverse vallate.
Quest’anno è stata la volta della Valle di Champorcher, della Valsavarenche, della Valle di Cogne e della Valgrisanche. Conoscevamo già queste valli e le abbiamo scelte anche per la loro ospitalità e per l’opportunità di sosta che offrono agli amanti del plein air.
Il nostro week-end inizia come al solito al venerdì sera. Sono oramai le 18.45 quando riusciamo a partire ed il viaggio si presenta più complicato di quello che dovrebbe essere. Volendo testare il nuovo navigatore satellitare, Marco si affida ciecamente alle sue indicazioni e ci vediamo a girovagare per le colline intorno a Torino!! Dopo giri assurdi riprendiamo la giusta via e giungiamo a Bielmonte verso mezzanotte. Lì, come al solito, sostiamo nell'area attrezzata per camper presso il parcheggio del piazzale 2 (costo 3,50 euro per notte da pagare al vicino bar).
Il giorno dopo ci svegliamo con un bel sole ed iniziamo la nostra visita all'Oasi. Prima di tutto percorriamo la Panoramica Zegna fino alla Conca dei Rododendri, dove facciamo una breve passeggiata. Purtroppo il periodo di fioritura è già finito e dei fiori colorati non c'è neppure l'ombra !! Tornati indietro ci dirigiamo a Bocchetta Margosio e facciamo prima un pezzo del Sentiero Rubello, poi, nella direzione opposta, quello di Frà Dolcino che ci conduce fino a Bocchetto Luvera. Incontriamo diversi cespugli di rododendro selvatico in fiore ed ammiriamo, da Margosio, una splendida vista sulla catena del Monte Rosa. Marco e Mara salgono anche fino al Cippo di Frà Dolcino. Dopo pranzo scendiamo lungo la Panoramica Zegna fino a Barbato dove visitiamo il Santuario della Brughiera. Da lì percorriamo il sentiero che porta al Santuario di Mazzucco fino al paese di Capomosso, poi torniamo sui nostri passi. E' ora di andare ad Oropa dove più tardi, nell'area attrezzata vicino al santuario, ci incontriamo con i nostri amici (11 euro per 24/h). Appena in tempo prima che inizi a piovere.
Fortunatamente il giorno dopo splende di nuovo il sole e si può partire per l'escursione al lago Mucrone!! Seguiamo il sentiero che parte da dietro il santuario e che sale nel bosco, lungo il fiume, fino ad una cappella. Da qui il percorso prosegue allo scoperto sulla montagna e ....sorpresa... ci fa attraversare una grande distesa di neve, resto di un'enorme valanga invernale! La superiamo con qualche timore e ben presto raggiungiamo il Rifugio Rosazza. Dopo una breve sosta per ricompattare il gruppo, ripartiamo e in 10 minuti arriviamo alla cabinovia e al Rifugio Savona. Ormai manca poco ...solo un'altra grossa striscia di neve ci separa dal lago che ci appare quasi interamente gelato. E' una meraviglia!! Tutto intorno c'è ancora parecchia neve e quindi, rinunciamo al giro del lago come avevamo programmato. Pranziamo velocemente, visto il freddo che inizia a farsi sentire e poi scendiamo a valle. Torniamo al camper appena in tempo prima che inizi a piovere!! Ci concediamo un pò di riposo e poi, mentre le bambine giocano, andiamo a visitare il Santuario di Oropa ...visto che siamo qua dobbiamo approfittarne! Ceniamo ancora lì in compagnia e poi partiamo in direzione di Cuneo. Peccato, il weekend è già terminato!
Note
I link presenti in questa pagina rappresentano approfondimenti e si collegano ad opinioni pubblicate da Mirella sul sito TRIVAGO
Dopo un inverno trascorso in letargo è giunta l'ora di tirare fuori i nostri scarponcini! L'occasione ce lo offre un evento particolare a cui è possibile assistere solo in questo periodo dell'anno: il Pis del Pesio che sgorga in cascata.
Il Pis del Pesio non è altro che la sorgente del fiume Pesio. Si trova nell'omonima valle, all'interno del Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro e rappresenta uno dei più importanti fenomeni carsici delle Alpi Liguri La caratteristica di questa sorgente è il fatto che sia posta all'interno di una parete calcarea, risorgiva di una vasta rete idrologica sotterranea che raccoglie le acque che provengono dalla soprastante Conca delle Carsene e dal Piano Ambrogi, al piedi del massiccio del Marguareis. Nei periodi più ricchi d'acqua, e quindi in primavera ed autunno, il livello del torrente sotterraneo si alza a tal punto che l'acqua esce sotto forma di cascate da una grotta posta a 25 metri di altezza generando una serie di spettacolari cascate. Si raggiungono con una passeggiata di cira un ora e mezza su un sentiero piuttosto agevole. Tutti gli anni in questo periodo ci ripromettiamo di dare un salto a vederle, ma fino ad ora non siamo mai riusciti a vederle nella loro piena attività. Quest'anno le notevoli precipitazioni nevose e le abbondanti piogge primaverili hanno acuito questo fenomeno rendendolo imperdibile.
Ci svegliamo con qualche dubbio sulla partenza, ieri e durante la notte ha piovuto e per oggi le previsioni non sono buone e come sempre quando si parte per la montagna ci chiediamo "Andiamo o no?". Questa volta la risposta e "Si!", quindi dopo colazione carichiamo zaino e macchina fotografica in auto e partiamo alla volta della Valle Pesio.
Da Cuneo passiamo per Peveragno, paese delle fragole (buonissime!), Chiusa di Pesio e da lì, è impossibile sbagliare, risaliamo fino a Vigna, San Bartolomeo e Certosa di Pesio, chiamata così per l'edificio religioso che ospita e che si può visitare. Alla Certosa ci rendiamo conto della quantità di persone che hanno avuto la nostra stessa idea!! Proseguiamo ancora con l'auto fino al Villaggio Ardua da dove è vietato proseguire con i mezzi a meno che non si paghi un biglietto per i parcheggi superiori (2 euro per le auto e 1 euro per i motocicli). Noi ci fermiamo qui e scarponcini ai piedi e zaini in spalla iniziamo la nostra passeggiata.
Il primo tratto da percorrere, di circa 20 minuti, è purtroppo su strada asfaltata e conduce a Pian delle Gorre, un vasto pianoro contornato da latifoglie ed abeti, punto di partenza per le escursioni al Marguareis e punto tappa grazie alla presenza di un Rifugio. La strada asfaltata corre all'interno di un bosco, è il periodo di fioritura degli Allium, piccoli fiorellini bianchi spuntano un pò ovunque alla base degli alberi e lungo il filo della strada e, visto il loro profumo inconfondibile, ci sembra quasi di essere entrati un grande pentolone di minestrone!! Dal Pian delle Gorre, dove già numerosi turisti stanno cercando di occupare con i loro plaid ogni centimetro di prato libero, prendiamo il sentiero che parte sulla destra, in discesa verso il bosco ed il corso del Rio del Salto che attraversiamo grazie ad un ponte in legno.
La mulattiera procede pressochè in falso piano fino ad un bivio, dove lasciando sulla destra il sentiero che porta all'Osservatorio Faunistico, imbocchiamo quello a destra che sale subito deciso e si addentra in un bel bosco di faggi ed abeti. Purtroppo la ristrettezza del sentiero, il suo fondo viscido dopo le ultime piogge e soprattutto la presenza di un gran numero di escursionisti (non ne avevo mai visti cos' tanti, giuro!) fanno sì che non riesca a godere appieno della bellezza del panorama. Troppe voci, troppe persone poco abituate alla montagna, ognuno con un ritmo diverso nelle gambe impongono una passeggiata praticamente in fila indiana. Era prevedibile visto il giorno festivo ed il fatto che la cascata non durerà a lungo, ma così proprio non me l'ero immaginato!
Dopo circa 40 minuti di cammino arriviamo al Gias Fontana e alla sua radura. Non ci fermiamo come fa la maggior parte, ma proseguiamo a salire in un bosco ancora più fitto, con alberi alti e fiorellini primaverili ai loro piedi. Favoloso! La salita termina pressapoco nei pressi della sorgente, tempo di superare una lingua di neve che ancora resiste, frutto di una slavina, che crea qualche problema ai più e che ci imbottiglia di nuovo, e siamo finalmente arrivati. Il rumore dell'acqua è fortissimo e una volta tanto copre gli schiamazzi delle persone che ci stanno attorno.
La cascata principale è veramente spettacolare come ce l'avevamo descritta! Ne abbiamo viste altre più belle e grandiose, certo, ma questa è comunque un evento. L'acqua esce dal buco al centro della parete con una grande forza e si tuffa con un balzo di venti metri nel letto del Pesio. Non ci sono, purtroppo giochi di luce sull'acqua, anche se è una giornata di pieno sole la posizione della sorgente all'interno del bosco fa sì che sia poca la luce diretta che vi filtra.
Sostiamo per un pò con il naso in su per un pò lasciandoci bagnare dalle gocce d'acqua che arrivano dall'alto e scattiamo qualche foto. Mi sarei aspettata di dover far la coda anche per vederla, ma è sorprendente il fatto che la maggiorparte delle persone che si sono incamminate fino a qui si fermino un minuto, giusto il tempo per uno scatto e poi ridiscendano di nuovo. Meglio per noi che possiamo assaporarne in pace la bellezza.
Scendiamo giù per lo stesso sentiero, ora c'è meno gente, più silenzio e possiamo godere dell'incanto del fresco bosco. Arrivati al bivio con l'Osservatorio Faunistico decidiamo di andarlo a vedere e sulla strada mangiamo i panini sedendoci con le gambe a penzoloni su uno dei ponti in legno che attraversano il Pesio. Dell'osservatorio rimane ben poco, le reti che proteggevano gli animali sono in parte coricate (forse la neve dell'inverno?), dei caprioli che vi abitavano un tempo non c'è traccia, ma rimangono le altane utilizzate dai guardia parco per gli avvistamenti. Da lì in breve il sentiero ci riporta a Pian delle Gorre dove ripercorrendo la strada asfaltata ritorniamo alla nostra auto.
Nonostante il grande afflusso di gente l'esperienza è stata senza ombra di dubbio positiva. Consiglio senz'altro questa breve e facile escursione con l'accortezza di effettuarla, se è possibile, in un giorno infra-settimanale. La nostra idea di partenza era quella di effettuare un anello che doveva toccare anche le Cascate del Saut utilizzando il sentiero che dai pressi del Pis del Pesio porta al Gias dell'Arpi e poi al Cascate del Saut con ritorno al Pian delle Gorre. Purtroppo non ci è stato possibile in quanto tale mulattiera era impraticabile, probabilmente perchè, passando proprio sopra le cascate, non era stata ancora rimessa in sesto dopo l'inverno passato.
Chi è interessato può consultare il sito lafiocavenmola che contiene una pagina dell'itinerario completa di fotogallery e waypoint per navigatore satellitare.