Una delle attrattive più affascinanti del Natale è senza dubbio il fascino delle luminarie e dei giochi di luce che trasformano le nostre città in luoghi incantati.
Anche tu ti lasci stupire da strade scintillanti, alberi illuminati e piazze che sembrano uscite da una fiaba?
Se pensi che Torino, con la sua celebre Luci d'Artista, sia la capitale delle luci natalizie, sappi che a pochi passi dalla città c'è un altro spettacolo che merita assolutamente attenzione: Moncalieri in Luce.
Un evento che, scoprirai leggendo, trasforma questa affascinante cittadina piemontese in un palcoscenico di luci, storia e magia, regalando un'esperienza natalizia unica.
Ti piacerebbe visitare la città di Cuneo ma non sai quale periodo dell'anno migliore per compinare gusto e cultura?
L'occasione giusta potrebbe essere l'annuale Fiera Nazionale del Marrone, uno degli eventi gastronomici autunnali più importanti ed aspettati della provincia cuneese.
Durante questa manifestazione potrai conoscere non solo i prodotti tipici locali autunnali, ma tutte le eccellenze del territorio e i prestigiosi manufatti artigianali.
Non ne hai mai sentito parlare?
Questa è l'occasione giusta per saperne di più!
Pur non abitando così lontano da Torino non ci è mai capitato di andare nel nostro capoluogo di regione con lo spirito da turista. Questa città, considerata per molto tempo grigia ed anonima per via della sua forte caratterizzazione industriale, negli ultimi anni, a partire dalle Olimpiadi invernali del 2006, ha saputo rinnovarsi, scuotersi dal torpore e diventare quella che è oggi: un centro vivo sia dal punto di vista artistico che culturale. Abbiamo approfittato delle Giornate Europee del Patrimonio per fare finalmente un pò di turismo a Torino e per vedere una piccola parte di ciò che la città ha da offrire.
Nonostante il tempo non fosse dalla nostra parte ne siamo ne siamo usciti soddisfatti e torneremo presto a vedere il resto
Torino: la capitale dei Savoia
Nonostante il tempo non fosse dalla nostra parte ne siamo ne siamo usciti soddisfatti e torneremo presto a vedere il resto
Ci capita spesso di attraversare la Valle Susa durante i nostri viaggi verso la Francia, ma era da parecchio tempo che non ci fermavamo per visitarne i luoghi.
L'occasione si è presentata un weekend di fine Settembre quando cercavamo una meta dove trascorrere l'ultima vacanza in camper prima del ritiro autunno-invernale.
Susa con i suoi monumenti romani e la Sacra di San Michele ci sono sembrati i luoghi ideali.
Partiamo da Cuneo il sabato nel primo pomeriggio.
Il cielo grigio scuro non promette niente di buono ed, infatti, appena in viaggio comincia a piovere, prima piano e poi via via sempre più forte.
Decidiamo questa volta di raggiungere la Valle Susa non dalla Reale e Torino, bensì da Pinerolo, tanto per variare un pò l'itinerario.
Da lì, visto il tempo pessimo che non ci permetterebbe comunque di fare un giro in Susa, ce la prendiamo con calma e risaliamo la Val Chisone oltrepassando Perosa Argentina, Fenestrelle, >Pragelato, Sestriere e Cesana.
Anche questa è una bellissima valle e ci ripromettiamo di tornarci in primavera per visitare il forte e per vedere i murales di Usseaux e Roure.
Scendiamo verso Oulx e di lì a poco giungiamo a Susa.
Nel frattempo ha quasi smesso di piovere e per il borgo c'è un sacco di gente che passeggia.
Ci sistemiamo nell'area attrezzata di Corso Couvert, nel ex parcheggio della stazione dove sono stati realizzati 8 parcheggi con corrente elettrica gratuita e scarico acque.
L'area è un pò abbandonata a sè stessa, non esiste più la fontanella per l'acqua e le prese per la corrente sono funzionanti, ma un pò precarie. Che peccato! E pensare che ci vorrebbe solo un pò di manutenzione.
La posizione è ottima, molto vicina al centro. la nostra speranza è che di notte non passimo molti treni!!
Lasciamo le bambine a leggere sul camper e io e Marco facciamo una passeggiata sotto la pioggia che, manco a farlo apposta, ha ricominciato a cadere.
Scopriamo così che è in corso la prima edizione della rievocazione celtico romana «Segusium ».
Per le vie del centro ci sono numerose bancarelle che vendono oggetti celtici, talismani, monili e opere artigianali.
Fantastico!! Abbiamo scelto proprio il weekend ideale per visitare la città.
Passeggiamo fino alla Porta del Paradiso , poi torniamo sui nostri passi ... piove troppo, meglio tornare al coperto e rimandare la visita di Susa al giorno dopo.
Trascorriamo la serata leggendo e dormiamo senza problemi ... alla fine i treni non li abbiamo sentiti.
Ci svegliamo il giorno dopo con il sole.
Che fortuna ...non l'avremmo mai detto!!
Facciamo colazione e poi, muniti di macchina fotografica, iniziamo la visita della città seguendo un itinerario che abbiamo ricavato dal sito del comune.
Passeggiamo nelle strade pedonali del centro storico e vediamo la Chiesa di Santa Maria del Ponte , sede del Museo Diocesano , la Casa de' Bartolomei , bell'edificio duecentesco dietro cui si affacciano la Torre dei Rotari e la Torre Civica. Mentre ammiriamo le bellezze della città, ci godiamo anche le bancherelle, dietro cui si trovavano mercanti rigorosamente in costumi celtici.
Lasciamo il centro per salire al Castello della Contessa Adelaide , posto una piccola altura. E' un edificio piuttosto austero che conserva ben poco della sua impronta medioevale, solo una balconata con caditoie ed alcune bifore.
Da lì è possibile avere un bello scorcio sui tetti della città e sui campanili di San Giusto e San Francesco.
Scendiamo verso la piazzetta San Giusto circondata da edifici medioevali, dall'omonima cattedrale ed il suo alto campanile e dalla Porta Savoia, detta anche "del Paradiso".
La Cattedrale di San Giusto è molto particolare, prima di tutto perchè la sua facciata principale incorpora una delle due torri della Porta Savoia , poi perchè parte della costruzione è realizzata in stile romanico e parte in stile barocco. L'insieme è comunque molto armonico, grazie anche ai diversi elementi che la caratterizzano all'esterno, come il portale laterale scolpito, i dipinti su una lunetta, un arco ed in una cornice, i doccioni e la balaustra della torre ed il Campanile del Canonico che sovrasta l'abside.
Rimandiamo la visita dell'interno visto che è in corso la Messa e purtroppo ci dimentichiamo di tornare più tardi. E' un peccato perchè l'interno deve essere interessante.
Oltrepassiamo la Porta del Paradiso risalente al II secolo d.C., collegata a tue torri circolari forate, un tempo unite alle mura della città.
Ci troviamo di fianco al Parco di Augusto , un ampio giardino con qualche reperto archeologico dove, per la rievocazione storica Seguisium , è stato allestito il campo dei romani.
L'evento a cui la manifestazione fa riferimento è l'accordo Celtico-Romano tra Cozio, Re dei Celti, e Cesare Ottaviano Augusto, primo Imperatore Romano. ci sono molti personaggi in costume e prendono molto seriamente il loro ruolo.
Passiamo tra di loro mentre si stanno preparando all'imminente incontro con i celti e attraversiamo il parco, dove, ad un'estremità, si trova la Statua dell'Imperatore Augusto e più in alto si vedo il bell'Arco Romano .
Da qui si ha una bella visuale sul parco, un tempo sede del foro romano.
Risaliamo la collinetta ed arriviamo all'Arco di Augusto ...magnifico, elegante e ben conservato è realizzato in marmo bianco e riporta sull'architrave un fregio con figure ed un iscrizione che ricorda il patto con i Cozi.
Anche la sua posizione contribuisce alla sua bellezza, nel suo fornice sbuca il Rocciamelone , monte sacro per i celti, e dietro corre l'Acquedotto Romano e si apre quella che ora è la zona archeologica.
Dopo aver ammirato l'acquedotto e l'Altare Celtico ai suoi piedi entriamo nel parco archeologico che, per l'occasione, ospita l'accampamento dei Cozi.
Anche qui ci sono uomini e donne in costume che improvvisano combattimenti e affilano le armi in previsione dell'imminente incontro con i romani.
Entriamo all'interno del Castello della Contessa Adelaide per visionare le diverse mostre allestite. Particolamente bella quella intitolata “Le Radici dell’arte”con fantastiche scuture lignee di Luca Germena.
Interessate anche la sala dedicata ai reperti celtici con la copia del Calendario di Coligny, un calendario celtico su lastra in bronzo che rappresenta in sequenza cinque anni lunari. Il Calendario di Coligny e la sua decodifica è argomento di una delle conferenze organizzate a Susa in questi giorni.
Usciti dal castello oltrepassiamo l'acquedotto, che nel frattempo è diventato la scenografia per il concerto di un'arpista, e ci dirigiamo verso l'Anfiteatro Romano che raggiungiamo dopo aver superato la solitario Chiesa di Santa Maria delle Grazie . Di tutti i monumenti romani visti a Susa, l'anfiteatro è quello che troviamo più deludente, sarà per il palco montato al suo interno e per il bar in prossimità che lo rendono poco "antico" o per le sue dimensioni piuttosto contenute.
Si trova in una zona esterna alla città, ha una forma ellittica ed è circondato da un prato e da un piccolo boschetto.
Ci facciamo il giro intorno e ci sediamo sulle gradinate, ma non c'è molto da vedere per cui torniamo verso il centro e verso l'Arco Romano per assistere alla rievocazione storica dell'incontro celtico-romano.
Bisogna ammettere che l'evento è organizzato molto bene, a parte qualche piccola incertezza nella rappresentazione, tutto è curato nei minimi dettagli a partire dai costumi fino agli attrezzi e all'allestimento dei campi.
Finita la rievocazione riattraversiamo i viottoli del centro storico dedicandoci alle bancarelle e torniamo per pranzo al camper.
Nel pomeriggio avrà luogo una dimostrazione di combattimenti romani presso l'arena e un contcerto di musica celtica, ma decidiamo di rinunciarci per dedicarci alla visita della Sacra di San Michele.
La giornata è magnifica, c'è una luce bellissima, tipica delle giornate autunnali in montagna ed è l'occasione giusta per scattare qualche bella foto.
Così, dopo pranzo, partiamo per Chiusa San Michele.
L'idea iniziale era quella di lasciare il camper lì e raggiungere a piedi il santuario percorrendo la Via Sacra.
Purtroppo, però, il tempo non è molto, quindi, decidiamo di andarci con il camper.
Fortunatamente la stretta strada che sale fino su nei giorni feriali è a senso unico e non incontriamo grosse difficoltà, se non per il parcheggio. Alla fine, troviamo uno spiazzo un pò dopo la Sacra ed iniziamo la nostra visita.
Il biglietto d'ingresso non è eccessivo (4 euro gli adulti e 3 i bambini) e, considerando che la Domenica la visita guidata gratuita è obbligatoria, mi sembra ne valga la pena.
La nostra accompagnatrice è molto competente e ci dà un sacco di informazioni non solo sull'edificio, ma anche sulla sua storia ed il periodo storico in cui viene eretto.
Non è una di quelle visite fatte di fretta, ma, almeno fino all'interno della chiesa vecchia, abbiamo tutto il tempo per guardarci intorno ed ammirare ogni minimo particolare.
All'interno della chiesa la parola passa ad un altra guida che ce ne illustra le bellezze. Purtroppo il gruppo precedente si è dilungato molto più di noi e al termine della spiegazione, ci viene concesso poco tempo tempo per girare da soli all'interno del luogo di culto. A questo si somma il fatto che è appena stata rilevata una scossa tellurica per cui la visita delle rovine del Monastero Nuovo ci viene preclusa, in quanto l'area è troppo pericolante. Quindi, dopo un'occhiata al panorama sulla valle e alla Torre della Bell’Alda , la nostra visita si conclude.
Non era la prima volta che venivamo alla Sacra di San Michele , ma bisogna dire che è sempre piacevole ritornarci. Lo trovo un luogo interessante ed intrigante, un pò una piccola Mont Saint Michel nostrana.
Di per sè già la sua posizione è eccezionale, sulla cima del Monte Pirchiriano , che è stato inglobato tra le mura del monastero. Poi, l'edificio presenta elementi decorativi particolari, come quelli della magnifica Porta dello Zodiaco o gli archi rampanti che sovrastano l'ultima scala verso la Chiesa.
Non possiamo che esserne soddisfatti e anche Giada, refrattaria alle visite, non si è per niente annoiata.
Mentre torniamo indietro cogliamo alcune lamentele da parte di visitatori che ritengono ingiusto pagare il biglietto di ingresso per entrare in un luogo di culto.
A parte il fatto che occorre tenere presente dell'assistenza della guida, suggerisco a chi vuole vedere la Sacra di San Michele gratuitamente, di partecipare alla Messa.
L'accesso è possibile dieci minuti prima dell'inizio della funzione, il percorso è lo stesso della visita, per cui si ha il tempo necessario per ammirare lo Scalone dei Morti e la Porta dello Zodiaco, inoltre, al termine, si hanno ancora a disposizione cinque minuti per fare un veloce giro della Chiesa.
Il nostro weekend in Valle Susa si conclude qui.
Ci torneremo sicuramente per visitare qualcun altro dei bei luoghi che la caratterizzano.
Articolo originale dell'Ottobre 2010
Messo a riposo il camper fino alla prossima primavera non possiamo comunque smettere di fare i Turisti a zonzo ... così approfittiamo dei weekend liberi autunnali per esplorare un pò il nostro territorio.
E' autunno e quindi tempo di sagre.
Non siamo particolrmanete attratti dal genere di evento, ma bisogna ammettere che ce ne sono alcune veramente carine, come la Sagra della Zucca di Piozzo.
Sono già un paio di anni che pensiamo di andarci, ma tra un impegno e l'altro non c'eravamo ancora riusciti.
Fino a quest'anno.
Piozzo è una piccola località cuneese ai confini con le Langhe, a circa 30 km da Cuneo.
E' una zona agricola precollinare nota principalmente per le zucche e per la presenza di un piccolo birrificio, Le Baladin, che produce birra artigianale offerta nell'omonima birreria famosa anche per gli ottimi spettacoli musicali dal vivo che ospita.
Ma Piozzo non è solo questo. E' una località di antiche origine che conserva diversi piccoli gioielli, come il Castello e le tredici cappelle sparse sul suo territorio.
La Sagra delle Zucche, ormai giunta alla sua XVII edizione, si tiene tutti gli anni il primo weekend di Ottobre.
Oltre ad una vasta esposizione di zucche delle più svariate specie e colori, prevede anche un calendario con mostre, gare di dolci, intrattenimenti musicali, cene tipiche ed un concorso fotografico.
Noi decidiamo di andarci il sabato pomeriggio aproffittando di una leggera schiarita dopo un paio di giornate piovose. Il viaggio da Cuneo non richiede più di una ventina di minuti.
Parcheggiamo di fronte al Ristorante Perlage in prossimità dell'area attrazzata per l'occasione (credo) a sosta camper e ci dirigiamo a piedi verso il centro del paese.
L'organizzazione deve aver pensato in grande e si prevede un grande afflusso di visitatori perchè ci sono numerosi campi adibiliti a parcheggio!
Man mano che ci avviciniamo compaiono le prime bancarelle, colme di zucche multicolori: gialle, verdi, arancioni ...con sfumature incredibili.
Molte case lungo la sdrada hanno finestre e e girdini decorati con simpatiche zucche ed alcuni mostrano garage pieni di questi ortaggi!!
Ma quante ce ne sono?
Le bancarelle si susseguono...c'è chi espone forme di pane, chi marmellate, chi decorazioni, chi lanterne ....prodotti diversi, ma con untema dominante comune : la ZUCCA!!
E' un bellissimo colpo d'occhio!! I colori sono molto belli (peccato che la giornata non sia soleggiata), le forme originali, alcune addirittura buffe. E' una meraviglia.
Ci soffermiamo su magnifiche zucche decorate, quelle tonde sembrano assomigliano molto alle uova che si decorano a Pasqua.
Un banco, invece, espone zucche trasformate in strumenti musicali ...incredibile.
Passeggiando giungiamo alla piazza principale dove, passando sotto ad un arco di zucche accediamo all'area espositiva vera e propria.
Al centro uno spiazzo erboso circolare ospita gli esemplari più grandi di zucche ... uau sono enormi!
Intorno, invece ci sono diversi antichi carri in legno addobbati ad arte con zucche di diversi colori e forme in modo da creare geometrie e contrasti eccezionali.
Bellissima ...questa sagra supera largamente le nostre aspettative.
Ci addentriamo per le strette vie del centro dove troviamo altri banchei con prodotti agricoli e oggetti vari. C'è anche uno stand in cui abili cuochi intagliano zucche e creano composizioni magnifiche: fiori, foglie e uccelli di zucca prendono forma velocemente sotto le loro mani.
Un'area è dedicata ad una lunga tavolata che ospita più di 400 qualità di zucche, tutte coltivate a Piozzo con semeti provenienti da ogni parte del mondo. Ce ne sono veramente di tutti i tipi ed interessante è il fatto che ciascun esemplare ha una propia scheda che riporta le sue caratteristiche biologiche, culinarie ed anche curative.
Nel centro del paese è stato allestito anche un banco ristoro che oltre a servire pasti (la sera prima c'era la minestra!) offre assaggi dolci o panini. Noi proviamo le firttele di zucca ...niente male!
La nostra visita termina poco più avanti, di fronte alla birreria Le Baladin dove un gruppo inizia a suonare musica popolare e occitana.
Prima di andarcene facciamo ancora una piccola sosta ad un banco per acquistare anche noi una zucchetta da portare a casa. La scelta è difficile ...sono tutte così talmente belle!!
Alla fine mi viene praticamente regalata!! Meglio di così!!
Un bel ricordo da una bella manifestazione variopinta, divertente, autentica che accende di colori e sfumature giallo-arancioni l'autunno appena cominciato.
Complimenti alla procoloco ...si vede che ci hanno messo un grande impegno.
Torneremo sicuramente il prossimo anno ....adoro le zucche !!